Nel 1974 a Biella iniziò le proprie trasmissioni la prima radio “pirata” d’Italia; fu come gettare un grosso pezzo di carne in una vasca piena zeppa di affamatissimi pirañas: forse il parallelo non è perfettamente calzante, ma quantomeno dovrebbe servire a far capire il movimento, l’eccitazione ed il caos che destò tale iniziativa. I giovani (come il sottoscritto, in quel periodo) non potevano più accontentarsi degli obsoleti programmi figli di mamma RAI (Per Voi Giovani, Supersonic, Popoff) ed è per questo motivo che cominciarono a nascere come funghi in tutt’Italia le prime radio libere/pirata. La nostra zona fu subito all’avanguardia, con le varie Radio Libera Livorno (la “mitica”), Radio Toscana Libera, Radio Pisa International, Radio Pontedera 1; subito seguite da moltissime altre. Sorsero a questo punto due problemi per gli ascoltatori: 1) comprare un nuovo apparecchio radio in grado di ricevere la modulazione di frequenza (precedentemente la quasi totalità degli apparecchi riceveva solo i programmi in modulazione di ampiezza); e 2) trovare l’emittente “giusta”. Il sottoscritto, ovviamente, non faceva eccezione a questa regola: mi comprai una bella radio nuova e cominciai ad ascoltare, giorno dopo giorno, le varie radio.
Andando così a zonzo per l’etere tra le varie frequenze mi capitò un giorno (o, meglio, una notte) di fermarmi su una stazione che trasmetteva un brano dei Pink Floyd (i miei favoriti) e restai in ascolto: mi ero sintonizzato su “Radio Tino Records International”, 96 MHz, la prima radio di Cascina. Era l’embrione che avrebbe portato (dopo lunghe peripezie e vari cambiamenti di nome e di frequenza) all’attuale Punto Radio. Ne è passata di acqua sotto i ponti, non meno di 200 persone si sono alternate alla conduzione dei programmi e Punto Radio ha appena concluso il primo (si spera di una lunga serie) decennale di vita dell’emittente. Mario “il Gazzettino” (da cui poi Tino), si fece costruire da Michele un piccolo trasmettitore da 3 watt ed un mixer; poi prese il suo giradischi, quello dell’amico Giuliano, un vecchio registratore a bobine ed un microfono; portò tutto nella sua cameretta e dette il via a Radio Tino Records International. All’inizio trasmetteva solo Tino quando ne aveva voglia (cioè sempre) e tempo (nel primo pomeriggio, nel tardo pomeriggio, dopo cena, durante la notte); poi cominciarono ad aiutarlo alcuni amici (Giuliano, Michele, Fausto, Ilio) ed alcune amiche (Alessandra, Cinzia, Paola), per cui la cameretta di Tino cominciava a risultare un po’ stretta.
Fu a questo punto che sorse il problema di cambiare sede, e fu a questo punto che la radio cambiò (con la nuova sede nei locali della Pubblica Assistenza) anche il nome e la frequenza e diventò “Punto Radio 94 con frequenza di emissione, ovviamente, 94 MHz. Problemi di collisione di frequenza con Radio Bientina Libera costrinsero in seguito Punto Radio 94 (più piccola e con minor potenza di uscita) a spostare la propria frequenza a 93,4 MHz (la legge del più forte aveva colpito!). Ancora la legge del più forte colpirà Punto Radio 94 alcuni mesi dopo quando, proprio sulla stessa frequenza di 93,6 MHz (e con grande potenza) inizieranno da San Frediano (a 3 Km di distanza da Cascina) le trasmissioni di “Spazio Radio Primo Maggio” (chissà perché proprio sulla stessa frequenza quando ce n’erano tantissime altre libere… loro dissero che non era per gelosia!…). Punto Radio 94 è costretta a cambiare nuovamente frequenza (91 MHz), e questa volta, logicamente, cambia anche il nome: da Punto Radio 94 diventa semplicemente “Punto Radio”. Un grosso balzo in avanti dal punto di vista qualitativo verrà fatto da Punto Radio qualche tempo dopo quando, dopo anni di certosini risparmi e “formicheggianti” accantonamenti di denari, avrà modo di acquistare le apparecchiature per l’installazione di una postazione ripetitrice sul Monte Serra, da dove inizieranno le trasmissioni sulla frequenza di 91,6 MHz: questo permetterà all’emittente di varcare i confini del Comune e della Provincia (nell’estate 1985 il sottoscritto ascoltava Punto Radio da San Teodoro, in Sardegna!).